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Hezbollah, partito sciita libanese: origine e storia del “Partito di Dio”

Hezbollah è il partito sciita libanese punto di riferimento per tantissime zone del Libano: scopri l'origine e storia del “Partito di Dio”.

Conosciamo meglio il movimento e partito sciita libanese che prende man mano il posto dei regolari contingenti armati. Negli anni (sin dal 1982) Hezbollah è divenuto il punto di riferimento per tantissime zone del Libano, dettandone leggi e modalità di vita.

Origini, storia e prospettiva di Hezbollah, il partito sciita libanese

Hezbollah (letteralmente “Partito di Dio”) è una organizzazione paramilitare libanese e filoiraniana che nacque nel 1982 sotto l’egida dell’ormai defunto Abbas Al-Musawi. Dalla sua nascita, il movimento è stato un tumulo di aggregazione per tutti i militanti di guerra sciiti libanesi, e dichiarato addirittura più forte dell’esercito statale.

Questo “Esercito di Dio” prende spunto e ispirazione dall’ayatollah Ruhollah Khomeini, alla guida dell’Iran dal 1979 al 1989, donando al Paese una linea politica teocratica, ancora esistente.

Sin dalla nascita, Hezbollah ha da subito mostrato la sua linea di azione dando vita ad una vera e propria rivoluzione che ha visto solo tra il 1982 (anno della nascita) e il 1983 circa 30 attacchi terroristici. Uno dei più importanti fu ai danni delle forze armate internazionali a Beirut, dove persero la vita 241 marines e 56 parà francesi.

L’obiettivo del movimento è quello di ristabilire ordine ed “abolire ogni forma di potenza imperialista in Libano, sottoponendo i cristiano – falangisti ad una legge che condanni i loro crimini”. La visione invita anche i cittadini a “scegliere un governo di impronta islamica”.

Il “Partito di Dio” ha imposto le sue regole, sistemi sanitari, tassazione e controllo sin da subito nelle zone del Libano non controllate dalle Stato. Di queste fanno parte la zona sud di Beirut, la Valle di Beeka ed in generale il Sud del Libano. Nel 1992 muore Al-Musawi e Hassan Nasrallah prende il suo posto. Comincia a crearsi anche un’ala del movimento presente sul piano politico.

Il partito sciita libanese è inoltre filo – iraniano, vale a dire che va contro tutte le idee politiche e militari israeliane, tanto da far parte della Lega Araba, inserendosi di diritto nei maggiori contingenti della guerra dei sei giorni. Il tutto, condito dai dichiarati crimini di guerra relativi all’occupazione ebraica dei territori dei cugini palestinesi, alimenta ancor di più il conflitto arabo israeliano.

Nel 2018 la presenza politica di Hezbollah lascia una forte presenza in parlamento ottenendo 13 seggi su 128.

Differenze tra Hamas ed Hezbollah

Oltre ai due principali gruppi armati del titolo, c’è da aggiungere di diritto anche Fatah. Ma quali sono le differenze tra Fatah, Hamas e Hezbollah?

I primi due movimenti politico – armati regolano le politiche militari para-statali nella zona della Cisgiordania e nel complesso il loro scopo è quello di restituire al popolo palestinese le terre che ora sono di Israele.

Hezbollah è invece il partito sciita libanese che opera fuori dalla zona della Cisgiordania.

Ma vediamo uno per uno le controversie e le differenze di ognuno di questi movimenti “extra-statali”.

Fatah è l’acronimo al contrario di Harakat al-Tahrir al-Filistiniya, una frase che in arabo vuol dire “conquista”. Una parola che incarna tutto lo spirito della visione del movimento fondato da Yasser Arafat nel 1950, con l’intento di rivendicare tutte le terre dei palestinesi sottratte da parte israeliana. Sin dalla sua creazione, Fatah si distingue da Hamas per essere sempre in prima linea nei colloqui di pace arabo – israeliani.

Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya (Movimento di resistenza islamico), è stato fondato nel 1987 da Mohammed Taha e finanziato dallo sceicco egiziano Ahmed Yassin prima della Prima Intifada. È un corpo paramilitare che, a differenza di Fatah mira, secondo la sua carta di fondazione (de iuro nel 1988), alla distruzione totale di Israele per restituire alla Palestina le terre sottratte.

Durante la Seconda Intifada Hamas ha raggiunto il punto più alto della politica palestinese, vincendo le elezioni politiche legislative in Palestina. Lo scoglio più duro che ha però bloccato gli aiuti internazionali è stata la mancata volontà da parte del movimento e corpo armato di continuare ad agire con una linea non violenta.

Come già accennato, i due movimenti di resistenza, uno violento ormai riconosciuto come forza armata terroristica e l’altro più pacifista, operano in Cisgiordania. Hezbollah è invece un gruppo armato sciita libanese, presente sia a livello politico che militare, con l’obiettivo di resistere alla presenza israeliana nel Paese. Hezbollah, o Partito di Dio, ha visto la sua massima utilità nel 2000, quando le truppe israeliane hanno lasciato il Paese. Da allora la credibilità del movimento di impronta khomeinita è crescita esponenzialmente fino ad arrivare ad ottenere oltre 10 seggi in parlamento.

Hezbollah e Israele: la situazione

Definita dagli esperti una “situazione molto pericolosa”, quella tra Israele e il Libano, in particolare con il partito sciita libanese, è una guerra che ha visto la sua fine già nel 2006, grazie ad un cessate in fuoco dettato dall’ONU con il programma UNIFIL.

Negli ultimi mesi è però preoccupante come la situazione si sta evolvendo. Dopo continui “messaggi” da parte di Hezbollah in terra israeliana per “avvertire” le forze armate ebraiche della sovranità libanese, la risposta non si è fatta attendere.

Dopo la seconda grande guerra israelo – libanese del 1982 che ha visto la morte di oltre 1200 libanesi e 160 israeliani, dal 2006 il mondo ha visto le forze di Hezbollah dispiegarsi al confine con Israele. Ed è proprio lì che cresce da allora la costante preoccupazione per un terzo conflitto però smentito da Nasrallah che ha affermato che i lanci effettuati tra il 4 e il 5 agosto scorso sono stati solo messaggi di “avvertimento”.

Un modo per dire ad Israele che la forza di Hezbollah resta indiscussa e che il corpo armato libanese sciita resta vigile sugli svolgimenti.

Insospettiscono e non poco Beirut, però, le esplorazioni nel Mediterraneo da parte di flotte israeliane in una zona contesa tra i due stati. Il governo libanese ed Hezbollah restano vigili, come ammesso dal presidente Michel Aoun.

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